Osteria dell’ Eremo a Cesena: una “serena longevità” che dura da 26 anni.

Romagna a Tavola incontra Raffaello Amadori, titolare dell’ “Osteria dell’ Eremo” a Cesena – o per meglio dire – collocata nella piccola frazione di Rio Eremo, a pochi passi dalla cittadina, verso la campagna collinare.
Come ci racconta Raffaello: “Rio, perché qui passava un piccolo taglio del Cesuola. Eremo, perché nelle vicinanze si trovava il leggendario Eremo di San Giovanni Bono”.  Pare che nel lontano 1200, il Santo, si fosse fermato per qualche tempo proprio in queste terre allora selvagge, attorno ad una Cesena medievale, per dedicarsi alla contemplazione e ad un ritiro ascetico.
Ad oggi l’ Osteria -così come la conosciamo- ha 26 anni d’ età, ma i nonni del quartiere raccontano che a metà del 1900, preesisteva una bottega, dove si trovavano le sigarette, il latte, la piadina, i salumi, si poteva consumare qualche bicchiere di vino e dove l’ atmosfera era quella propria di una casa di campagna, immersa nel verde e con un’aia dove scorazzavano le galline.
Oggi l’ Osteria dell’ Eremo, pur mantenendo tratti di collegamento forte con la tradizione e con l’ accoglienza calda e informale, è ancora un’altra cosa, rispetto per esempio a quando è nata: “Oggi gestiamo l’ Osteria io e mia moglie Barbara e siamo un ristorante a tutti gli effetti. Inizialmente questo luogo era un bar – pub -tabaccheria. Bar, perché eravamo aperti dalla mattina presto. Pub perché si chiudeva anche molto tardi. Il tabacchi, per via della licenza. Poi c’è stata un’ evoluzione: investendo sulla cucina e allargando la licenza, siamo diventati ristorante, a pieni permessi”.
Alla nostra domanda di rito sul tipo di cucina proposta (conosciamo bene l’ Osteria e ci siamo venuti a mangiare più volte) Raffaello risponde: “ La scelta che abbiamo fatto, è stata quella di restare in sintonia con la tradizione e col passato, ma di offrire una cucina romagnola “attualizzata” ed anche un pochino alleggerita. Tutto è fatto in casa, il nostro menù è compatto e assolutamente home-made.

Qualche piatto da pub è rimasto: per esempio i Crostini, che sono davvero caratteristici del nostro locale. Poi ci sono gli immancabili salumi che prendiamo da Fagioli e da Del Vecchio, storici salumifici di Cesena, i formaggi e infine i dolci, coi quali facciamo la chiusura notturna. Sempre molto richiesto il nostro Gnocco fritto ed anche la nostra Tagliatella al ragù. Nei secondi troviamo poi la tagliata di manzo oppure il coniglio profumato. Il piatto più gettonato e amato sono  i crostini misti, così come il gnocco fritto e come primo piatto le nostre Caramelle con ripieno di radicchio trevigiano e ricotta, mantecate con pancetta affumicata, taleggio e mascarpone”.

Per quello che riguarda la carta dei vini, la principale proposta che troviamo all’ osteria è quella del vino del territorio. Dunque varie etichette locali, ma anche nazionali, con un’attenzione ed un ricambio valido dei Sangiovesi romagnoli, molto richiesti. Non manca il vino sfuso, fornito da sempre dalla Cantina sociale di Cesena.


“Il locale è sempre pieno e soprattutto di giovani. Ci sono famiglie, clienti storici che venivano qui a fare chiusura 20 anni fa ed ora tornano coi bambini… il clima è familiare e accogliente. I 26 anni di storia si riflettono sul nostro tipo di clientela: moltissimi i Cesenati che vengono qui a mangiare, ma abbiamo anche clienti da Ravenna e da Forlì”
Sicuramente, come ci dice Raffaello, la possibilità di spesa “per tutte le tasche”, avvicina un po’ tutti ad una cucina così curata e così sfiziosa: “Qui si spende per quello che si mangia e si beve. Si può mangiare con 15 euro, come con 50 euro”.
Quando domandiamo quale sia la sintesi dell’ esperienza di questi 26 anni, con spontaneità e con soddisfazione Raffaello ci dice: “Una serena longevità del locale, il punto forte che mi ha portato a sposarmi, diventare padre e a portare avanti un mestiere che comunque ha orari e tempi faticosi, ma che ha sempre dato risultati”.
Non a caso uno dei complimenti più graditi che simpaticamente ci riporta è proprio questo, a descrivere come il successo di un’ attività possa guardare a se stesso anche con auto-ironia e sana leggerezza: “Come fai ad essere sempre cosi pieno?” “ Me lo devi dire te, che vieni sempre qui!”( Ma poi non me lo dicono).

L’ Osteria dell’ Eremo è aperta tutte le sere ed anche la domenica a pranzo.
Non preoccupatevi per il parcheggio: è davvero ampio. E se venite qui in estate potete godere della veranda molto confortevole con ben 90 coperti. Mentre all’interno, in una sala rustica, con belle travi in legno e arredamenti caratteristici, contiamo una ottantina di posti.

Giulia Tellerini

( foto tratte dal sito https://www.osteriadelleremo.it/)