Intervista a Enrico Giunchi, titolare di “Agricola – Cucina, Casa e Bottega” e “La Cantineria – un po’ cantina, un po’ osteria”

E’ con piacere che in un’assolata mattina di giugno, mi chiudo dietro le “porte della città” e percorrendo la strada di Rio Marano, mi accingo a salire le primissime pendenze della campagna, raggiungendo la Tenuta Giunchi: 7o ettari coltivati a campi, frutteti, vigneti, uliveti, lavanda, giardini.
Non è la prima volta che vengo qui, ma sicuramente ognuna mi lascia una bella emozione dentro, quella di trovarmi in una zona molto verde, piacevole alla vista e facile da raggiungere. Quando si entra in questa Tenuta, incontrando immediatamente la Fattoria didattica creata per i più piccoli, si abbraccia con lo sguardo la tipicità del nostro territorio e ci si ricorda di quanto bella sia la Romagna.
Incontro Enrico Giunchi, titolare di Terre Giunchi, Azienda agricola biologica e dei due Agriturismi con ristorante “Agricola- Cucina Casa E Bottega” E “La Cantineria – un po’ Cantina, un po’ Osteria”.
Ci sediamo al tavolo del dehors della Cantineria – che si trova proprio nel cuore della Tenuta- a svolgere questa intervista e ci alzeremo circa due ore dopo: Enrico ha molte storie ed esperienze da raccontare che trasmette con molta passione e con sana umiltà. Mi rendo conto che di fronte ho sì, un imprenditore, ma abituato ai ritmi della natura e al lavoro “quello duro” di stare dietro a campi e alle vigne; e questa cosa,
ancora una volta, mi fa sentire proprio “dentro” la Romagna e alla sua identità più autentica.
“Quali sono Enrico gli elementi comuni fra i due agriturismi, rispetto alla proposta food? Quale la filosofia che li accomuna?”. Enrico non esita a rispondere: “Sicuramente la produzione in proprio dei prodotti base, ovvero vino, olio, grano, materie prime stagionali, trasformati . La scelta che ci contraddistingue è quella del Km zero, anche rispetto ad eventuali prodotti acquistati. Siamo per la materia prima di qualità e del territorio. La nostra in primo luogo, essendo produttori.” Aggiunge: “I valori che animano la nostra proposta e che collegano i due profili, sono autenticità, legame col territorio, qualità, abbinate ad eleganza e semplicità.”
Parlando un po’ della storia di questi luoghi, mi racconta come TERRE GIUNCHI sia un’ azienda di famiglia, esistente da decenni, che poi è stata affidata dal padre al figlio Enrico. Come abituato a fare da sempre e a farlo al meglio, Enrico si occupa di tutto: lavora nei campi, è imprenditore, è il visionario dietro tutto questo progetto, spirito instancabile ed intraprendente, affiancato in tanti progetti dalla sua
compagna.


“Entrambe le strutture hanno una parte alloggiativa che per la cura del dettaglio e la bellezza dei luoghi, garantiscono un pernottamento “fidelizzante”: è come vivere un sogno in mezzo alla natura.”
La bellezza della cornice ( anche quella di “Agricola” ) è senza dubbio una caratteristica forte di questi esercizi e non è per nulla tradita, ma anzi sostenuta e valorizzata, dalle scelte che lo stesso Enrico ed i suoi consulenti hanno studiato per le Location. Arredamento di stile e Design “ecostenibile”: sono molti i pezzi di arredo realizzati con materiale di riuso, riadattato con gusto e il risultato finale è quello di un’
estetica coerente all’ambiente e di un dialogo piacevole fra in e out-door.

“Si cerca di trasmettere l’ anima delle cose e di mantenere l’ identità, a prescindere dalle mode. L’idea che sta dietro a tutto viene seguita con coerenza. In Agricola, per esempio sono stati fatti alcuni restyling nel corso degli anni, per continuare a sorprendere i clienti. Agricola è un ex rifugio antiaereo e la sua collocazione paesaggistica è particolarissima perchè dista a soli 5 km dal centro e si colloca su uno sperone di tufo in una località molto bella”.
Quello che appare chiaro dal nostro incontro è che la filosofia alla base di questi progetti sia quella di creare convivialità e benessere, di assegnare importanza alle emozioni positive che si trasmettono al cliente, ma anche che tutto, ogni singolo comparto, lavori al meglio:

“La cura per il dettaglio è ciò che promuoviamo, ma non la finzione.”

Circa questo aspetto, mi soffermo a segnalare la particolare attenzione che si ripone per esempio alle infrastrutture per disabilità, oppure alla presenza di fasciatoi nei bagni ( non diamo per scontato…).

“ Parliamo di cucina. Quali sono le proposte degli chef, Enrico?” “Abbiamo in Cantineria e in Agricola due cucine diverse, ma complementari: La Cantineria è da considerarsi un’ Osteria Gourmet con tecniche di lavoro e di gestione che rendono la proposta raffinata e di spessore. Massimo 8/9 persone al tavolo, luogo ideale per coppie, perché romantico ed evocativo, immerso nel verde di prati , vigneti e oliveti. Ma è Location ideale anche per eventi e ricevimenti. Il Menù è sempre in evoluzione, va da sè la stagionalità del prodotto, sempre fresco e km zero. Sicuramente i piatti stagionali da segnalare sono il Carciofino fritto, la pancia di vitello cotta a bassa temperatura servita con salsine ed “Ortomisto” (verdure cotte a vapore o al naturale con olio terre Giunchi, sale di Cervia).

In Agricola, la Cucina è tradizionale-rivisitata, perchè le tradizioni sono importanti, con uno sguardo alla creatività. Siamo sempre in accoglienza delle richieste vegan e vegetariane, perché la nostra è una visione aperta e inclusiva, rispetto alle varie esigenze. I Cavalli di battaglia di Agricola? Le tagliatelle al ragù, il caprino fresco alla piastra con verdure, la “Giuncagliona”, ovvero lombo, con costina, con pancetta di maiale tutte unite, unico taglio, cotto alla piastra e favolosamente tenero.”
Il Vino è prodotto da sempre in casa Giunchi ed Enrico mi riporta vari ricordi al riguardo, anche di quando era bambino. Questa della produzione vinicola è una passione tradizionale che si traduce in competenze sempre più affinate, in ricerca, in sfide continue, come quella di coltivare nuovi vitigni, anche più difficili del solito. “Le referenze per entrambi i locali sono di 30 vini in Carta. Si propongono i Vini della tenuta Giunchi, ma anche referenze regionali. La cantina produce circa 200 ettolitri all’ anno e per alcune etichette il processo
di affinamento è in Barriques francesi.
Vini rossi :
“NOMINA” IGT – vini da parcellizzazioni- sangiovese
“L’ ATTESA” Doc Superiore , 50% acciaio, 50% legno
“RISERVA” 100% legno, 1 anno in bottiglia, vigneti più alti.
Vini bianchi :
“PURA” di Albana al 100% IGT ( al momento non DOCG ), vigna di 10 anni selezioni clonali di 18
albane romagnole vecchie.
“SAPIENTE” prodotto che ha molte storie da raccontare.
“PASSITO” , albana passito metodo solera.
Due i Brut metodo charmat/ filtrato e non. Trebbiano/albana /pignoletto”
Chiedo poi ad Enrico, a concludere il nostro incontro, quale sia il complimento più gradito che abbiano ricevuto. Non esita, è sicuramente un complimento che sente sia davvero importante, che si commenta da sé: “Non sto bene cosi neanche a casa mia”.
A quale ristoratore non piacerebbe riceverlo?
In effetti, una caratteristica di Enrico che mi è “arrivata subito” e che inevitabilmente si trasferisce nei risultati e nel successo delle sue attività è quella del “mettersi nei panni dell’altro, uscire dalla propria prospettiva per capire quella dell’altro, valorizzare il concetto di benessere, ma anche pensare che la qualità del cibo sia solo il punto di partenza: occorre fare molto di più; per esempio emozionare su tutti i livelli. Chi fa le cose deve metterci energie positive e armonia”.
Una cosa è sicura: l’estate regala momenti magici nei quali sfruttare al massimo la bellezza di questi luoghi, lasciandosi coinvolgere per esempio dagli Eventi speciali che La Cantineria sta proponendo: Martedi e venerdì, Apericena “Imbrunire”, cosiccome “Imbrunire Privè”, cucina di mare con chef a vista, per max 30 coperti gestiti con eleganza e autenticità in un progetto innovativo e ambizioso di Enrico
Giunchi.

Giulia Tellerini